domenica 22 gennaio 2012

Mercoledì 25 gennaio ore 19 la scuola aperta ai genitori delle classi V scuola primaria


Gentili genitori,
si sta avvicinando per Voi e per i Vostri figli il momento della scelta della scuola Secondaria di primo grado (ex Media).E’ un momento che sappiamo denso di ansie e di aspettative perché ogni famiglia desidera per i propri figli il meglio: una scuola accogliente, in grado di comprendere e risolvere i problemi; una scuola che garantisca la qualità dell’insegnamento, soprattutto in vista degli studi superiori attraverso operatori esperti; una scuola dotata di una struttura al passo con i tempi e la società. La scuola Secondaria di I grado, infatti, è quella in cui emergono con più evidenza le problematiche pre-adolescenziali e adolescenziali e costituisce, quindi, uno snodo fondamentale. Vista  la delicatezza di questa fase, e l'importanza della scelta, Siete Invitati alla presentazione delle finalità, obiettivi ed organizzazione della nostra scuola e, naturalmente, alla visita dell’intero Istituto.
Vi ringraziamo anticipatamente per la considerazione che vorrete rivolgerci.
Il Dirigente Scolastico
prof.ssa Suor Annita Ciccarese

domenica 27 novembre 2011

martedì 1 novembre 2011

Addio al rito della gita scolastica restano in classe due studenti su tre

Si dimezzano i viaggi d'istruzione: "Sono diventati troppo costosi". Nello scorso anno scolastico hanno coinvolto760mila ragazzi contro gli moltre 1,3 milioni di quattro anni fa di MARINA CAVALLIERI

Un tempo c'erano Roma, Firenze, Venezia. Poi Barcellona, Berlino, Praga. Negli anni sono cambiati gli orizzonti, gli studenti, i costi ma nessuno ci ha mai rinunciato. È la gita scolastica, da sempre sospesa tra cultura e vacanza, didattica e divertimento, formazione e svago. Ora però il "viaggio d'istruzione", come viene chiamato nei protocolli del ministero, rischia di sparire.

Addio fuga dalla routine dei banchi, rito indimenticabile per generazioni di studenti. Per l'Osservatorio sul turismo scolastico del Touring Club nella scuola superiore c'è stato un calo netto: nel 2010/2011 le classi in gita sono passate dal 60 per cento al 38, gli studenti da 1,3 milioni a 760 mila, il fatturato da 340 milioni a 215. Nell'ultimo anno, dicono i ricercatori, hanno sicuramente pesato le manifestazioni studentesche contro la riforma, le proteste dei professori contro i tagli, ma da soli non spiegano la riduzione.

Nel 1992, una circolare del ministro Iervolino stabilì che le "visite d'istruzione" dovevano essere a carico delle scuole non delle famiglie. Così non è stato. "Da tempo i professori non hanno più la diaria e non hanno pagate le trasferte ma questo non è la vera causa del calo. Il motivo principale è il forte aumento dei costi. È un peccato, così si perde un'esperienza che può essere ancora formativa", spiega Mario Rusconi, vice presidente dell'Associazione nazionale presidi. "Sono aumentati i prezzi della benzina, degli hotel, degli autisti. Alcune scuole creano un fondo per sovvenzionare gli studenti che non possono pagare. A volte sono anche gli insegnanti, tanto bistrattati, a dare i soldi per chi non se lo può permettere".

Alle classi superiori il costo di una gita si aggira intorno alle 400 euro, una cifra significativa che rischia di creare discriminazioni. "È una bella fetta del reddito che può mettere in difficoltà. La gita va salvata ma deve tornare ad essere legata ad una motivazione culturale, al percorso di apprendimento. Non deve essere un viaggio alla moda". Come a volte è diventato, ma non per tutti. "Nel nostro istituto abbiamo un'adesione che non supera mai il 50%, non abbastanza, occorre un'adesione dei due terzi, quindi rinunciamo", dice Leandro Cantoni, preside dell'istituto professionale Cattaneo di Roma. "Accade nei professionali e nei tecnici, meno nei licei".

La gita è in crisi ma non solo per i soldi. "Negli anni c'è stata un'involuzione consumistica dei modelli educativi", spiega Benedetto Vertecchi, pedagogo. "L'uscita scolastica è un'esigenza legittima che deve essere organizzata sulla base di un percorso cognitivo non può diventare un'attività da agenzia turistica". Pochi fondi e molte critiche, così nella scuola si ridefinisce la rotta e il viaggio se vorrà sopravvivere dovrà cambiare. "Organizziamo ultimamente scambi culturali", dice il preside Rusconi. "Alcuni studenti sono andati ospiti a San Pietroburgo, ora sono venuti da noi i ragazzi russi. Si risparmia e rimane un'esperienza culturale importante per i ragazzi".
Già, i ragazzi. La gita ha accompagnato la vita di generazioni di studenti, per molti è stato il primo viaggio, per tutti occasione di risate, amori e ricordi. Impossibile tornare indietro. "Adesso i contributi scolastici servono per garantire quello che dovrebbe essere la normalità e addio viaggi", dice Sofia della Rete degli Studenti. "Ma partire è importante, rende reale quello che studiamo ed è un'opportunità per stare insieme. Non vogliamo rinunciarci". 
(29 ottobre 2011)

martedì 25 ottobre 2011

Il 27 ottobre Grande Fiera del dolce per sostenere le nostre missioni

 «Come il Padre ha mandato me, anch’io mando voi» (Gv 20,21)

Corresponsabilità di tutti
La missione universale coinvolge tutti, tutto e sempre. Il Vangelo non è un bene esclusivo di chi lo ha ricevuto, ma è un dono da condividere, una bella notizia da comunicare. E questo dono-impegno è affidato non soltanto ad alcuni, bensì a tutti i battezzati, i quali sono «stirpe eletta, … gente santa, popolo che Dio si è acquistato” (1Pt 2,9), perché proclami le sue opere meravigliose.Ne sono coinvolte pure tutte le attività. L’attenzione e la cooperazione all’opera evangelizzatrice della Chiesa nel mondo non possono essere limitate ad alcuni momenti e occasioni particolari, e non possono neppure essere considerate come una delle tante attività pastorali: la dimensione missionaria della Chiesa è essenziale, e pertanto va tenuta sempre presente. E’ importante che sia i singoli battezzati e sia le comunità ecclesiali siano interessati non in modo sporadico e saltuario alla missione, ma in modo costante, come forma della vita cristiana. La stessa Giornata Missionaria non è un momento isolato nel corso dell’anno, ma è una preziosa occasione per fermarsi a riflettere se e come rispondiamo alla vocazione missionaria; una risposta essenziale per la vita della Chiesa.

Dal Vaticano, 6 gennaio 2011, Solennità dell’Epifania del Signore
 BENEDICTUS PP. XVI

domenica 9 ottobre 2011